
Nella classifica delle chiese più singolari di Venezia va senz’altro citata la Chiesa di San Trovaso appellativo dato ai Santi Gervasio e Protasio: l’edificio, la cui costruzione risale al IX secolo ma l’attuale è del 1585, si trova nel sestiere di Dorsoduro ed è accolto da un contesto unico grazie alla presenza dell’antico Squero seicentesco tutt’oggi ancora in funzione, la Fondamenta delle Zattere con la sua passeggiata preferita dai veneziani, il canale della Giudecca, Casa Brass con le sue meravigliose patere, le accademie d’arte, i bacari, il tutto racchiuso dal Ponte delle Meravegie.

La chiesa non mostra di certo una prospettiva imponente come molte altre presenti in città ma la sua particolarità è data nell’avere ben due facciate principali: la tradizione vuole che questo doppio ingresso servisse per tenere separati due ceti popolari di Venezia accesi da un’antica rivalità: i Castellani ed i Nicolotti. I primi erano abitanti della zona orientale (Castello, San Marco e Dorsoduro) e lavoravano prevalentemente nell’Arsenale; l’altra fazione, i Nicolotti, residenti della zona nord-occidentale (San Polo, Santa Croce e Cannaregio) erano per lo più pescatori.

Questa competizione era probabilmente l’evoluzione delle antiche lotte tra Equiliani ed Eracliani, ex abitanti delle attuali città di Jesolo ed Eraclea ed antenati dei due gruppi, che migrarono qui creando il primo tessuto urbano di Venezia. Sta di fatto che quest’accesa lotta di rivendicazione delle proprie origini e del controllo sulla città, che aveva la sua massima espressione nelle scazzottate sul ponte dei pugni a San Barnaba, fu la causa della separazione degli ingressi di questa chiesa, evitando così lo scatenarsi di risse.

L’edificio al suo interno ospita importanti opere tra cui alcune tele di Jacopo e di Domenico Tintoretto e due pale d’altare di Palma il Giovane: di grande coinvolgimento è l’opera di Tintoretto le “Tentazioni di Sant’Antonio” dove il santo appare circondato da quattro diavoli che lo travolgono letteralmente invocando il disperato aiuto di Dio; la tela probabilmente serviva per ammonire i vizi facilmente disponibili di quel tempo.

All’esterno, sul lato del campo omonimo e di fronte al Rio di Ognissanti, un pavimento rialzato che serviva a contenere le casse di argilla usate per immagazzinare e filtrare l’acqua piovana che alimentava il pozzo.

INFORMAZIONI UTILI
Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (San Trovaso)
Fondamenta Bonlini, 1098 – Dorsoduro – Venezia – MAPPA

