L’origine di Venezia e del suo tessuto urbano è dovuta dallo spostamento tra la fine del 500 e l’inizio del 600 d.c. di popolazioni messe in fuga dalle invasioni barbariche che colpirono l’Italia: furono principalmente i Longobardi a far migrare le donne e gli uomini delle città di Altino ed Oderzo alla ricerca di un rifugio in zone più sicure e difficili da raggiungere per un nemico ostile.
Torcello ed Eraclea furono le prime scelte della migrazione, passando successivamente per Malamocco: l’azione dei barbari, prima i Longobardi poi i Franchi distanziati di duecento anni, fece nascere per difesa il Dogado dei Venetici, il primo nucleo della Serenissima Repubblica di Venezia. Ben presto però venne l’esigenza di trovare collocazioni ancora più sicure per edificare la nuova città e l’arcipelago di Rivo Alto (l’attuale Rialto) ne fu la scelta.
Lungo i secoli i veneziani ebbero il coraggio e l’intuizione di adattarsi a questi territori molto diversi dalla terra ferma, plasmandoli sulle loro peculiarità innate di abili pescatori, marinai, mercanti; questa indole e stile di vita li portò a costruire una città e delle abitazioni che rispecchiassero le loro esigenze dando origine così alla casa fondaco.
Uno dei più bei esempi di casa fondaco è sicuramente Palazzo Soranzo a Campo San Polo, una tipica abitazione da nobile veneziano dove al suo interno si scoprono le molteplici funzioni per cui nasce: al piano terreno o meglio chiamato portego (portico) si poteva trovare il magazzino, gli uffici di cambio, la taverna, un luogo per mercanteggiare al quale si accedeva dall’acqua (di fronte al Palazzo c’era un canale che nel 1761 fu interrato).
Al primo ed al secondo piano si trovavano i così detti piani nobili, spazi destinati all’abitazione dei proprietari ed alloggio per ospiti importanti; nel sottotetto il mezzanino, uno spazio basso destinato alla servitù ed agli ambienti di servizio.
Il palazzo fu costruito nel XIV secolo dalla nobile famiglia dei Soranzo la quale diede anche un doge alla Repubblica di Venezia, Giovanni Soranzo: fu proprio quest’ultimo che accolse in questo luogo Dante Alighieri, giunto in qualità di ambasciatore dei Da Polenta, signori di Ravenna.
L’edificio era solo metà dell’attuale, e fu ampliato successivamente per esigenze di famiglia, com’era tipico delle case fondaco che subivano continue mutazioni, crescite in altezza ed abbellimenti volti a mostrare l’importanza e la caratura dei proprietari.
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